giovedì 17 luglio 2008

Vaticano in prima linea per l'ambiente



(ASCA) - Citta' del Vaticano, 17 lug - Sul molo di Bangaroo di Sydney e' avvenuto il primo incontro tra i giovani e papa Benedetto XVI, giunto in Australia tre giorni fa per la Giornata Mondiale della Gioventu'. Ad attendere il pontefice, che e' arrivato via mare, una guardia d'onore di 43 anziani aborigeni, ''custodi della regione'', che ha preso idealmente in consegna il Papa a nome dei circa 150mila ragazzi presenti.
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Il pontefice e' ancora tornato, come gia' aveva fatto in occasione dell'incontro con le autorita' nella Government House di Sydney, sulla difesa dell'ambiente, un impegno che deve mettere pero' al primo posto la vita e la dignita' dell'uomo, posto da Dio come ''vertice del creato''.

*** commento
Da queste parole traspare bene la visione antropocentrica della Chiesa , che vede l'uomo (ancora) ai vertici di una piramide, una visione quindi antropocentrica in cui l'ambiente si muove in un secondo piano rispetto all'uomo e alla sua volontà
*** /commento

''Le ferite che segnano la superficie della terra: l'erosione, la deforestazione, lo sperpero delle risorse minerali e marine per alimentare un insaziabile consumismo'' non devono farci perdere di vista che ''non solo l'ambiente naturale, ma anche quello sociale, ha le sue cicatrici; ferite che stanno a indicare che qualcosa non e' a posto. Anche qui possiamo incontrare un veleno che minaccia di corrodere cio' che e' buono e distorcere lo scopo per il quale siamo stati creati''.

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cmq credo sia uno dei pochi momenti in cui la Chiesa Cattolica affronta il tema ambientale... e credo che però il paradosso continui, poichè se ci aspettiamo di avere un UOMO al vertice del creato (creato piramidale? stile faraonico?) è chiaro che la base della piramide servirà l'Uomo, quindi in ogni caso le risorse naturali e il pianeta dovranno soggiacere agli usi della specie umana. Dal testo si evince però un limite, che è il rispetto della dignità e della libertà dell'uomo stesso. Dignità messa a repentaglio non dal consumo di risorse naturali e distruzione degli ecosistemi, ma dallo stesso sfruttamento a cui questo modello di consumo porta, sfruttamento chiaramente sociale ed esistenziale. Quindi l'uomo, in autotutela della propria vita e dignità, deve limitare i propri consumi, limitando conseguentemente la pressione sul pianeta. Interessante e positiva prospettiva; parte dall'uomo e arriva alla tutela del creato/natura. L'unico dubbio che rimane quindi è quello di scoprire lo scopo della nostra creazione ...

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