domenica 1 febbraio 2009

Ritorna la paura della discarica...pochi mesi fa scongiurata, oggi temuta


SENNA C’erano tutti i partiti a Senna per dibattere del nuovo progetto della discarica e pure i due parroci, tutti i partiti tranne uno; mancava la Lega nord, che
aveva tuonato più forte dallo stes­so palco contro la discarica, un’assenza eccellente rimarcata con amarezza e forza. Dall’assemblea è emersa l’idea
del referendum popolare e la vo­lontà bipartisan in difesa del bene comune, che non esclude un ricorso alla procura della Repub­blica. La fitta nebbia non ha fer­mato un alto afflusso di cittadini in una fase che si annuncia deci­siva. Lo ha sottolineato a chiare lettere lo stesso presidente della provincia di Lodi: «L’allarme è
elevato perché è cambiato il con­testo, ma non rinunceremo a nul­la, la politica dovrà fare la sua parte e convergere a fermare un progetto insidioso e preoccupan­te» ha detto Osvaldo Felissari, ri­passando tutta la serie di fasi procedurali e lungaggini, prima di annunciare la novità che spa­riglia il tavolo. «Una nota di indi­rizzo della regione cambia le re­gole subito dopo che ci siamo adeguati con grande sforzo a tut­te le richieste e questa mossa vuol dire che c’è in alto chi vuole la discarica». In apertura era sta­to il sindaco Luigi Zanoni a tuo­nare: «Attendiamo le prese di posizione politiche, ma ricordo che tutti i partiti si erano detti con­tro, che tutti i 61 comuni lodigia­ni avevano deliberato il nostro ordine del giorno contrario alla
discarica e che in democrazia la volontà popolare è sovrana. Non accettiamo il business affaristi­co, troveremo le modalità tecni­che e politiche per fermare anche
questo nuovo progetto». Il sinda­co di Somaglia Pier Giuseppe Me­daglia ha illustrato i numeri del progetto: «Siamo un distretto di discariche e abbiamo snodi stra­dali importanti che non vanno soffocati da centinaia di camion, la legge regionale 12 dell’autosuf­ficienza è un principio sacrosan­to da noi rispettato, impiantare
su 18 ettari di terreno una vasca da un milione e mezzo di metri cubi di rifiuti è contro ogni logi­ca». Chiaro e concreto l’interven­to di Luigi Faccia: «La democra­zia non può essere scavalcata da uno solo, indiremo una consulta­zione popolare ­ ha annunciato il presidente del Comitato anti di­scarica­, così migliaia di cittadi­ni potranno dire la loro». Antonio Bagnaschi, assessore provinciale all’ambiente, ha ri­cordato i dati dell’autonomia lo­digiana nei rifiuti aggiungendo: «Il recente voto unanime contra­rio del consiglio provinciale e il piano rifiuti pronto sono pietre
tombali al progetto della società Cre, un privato arrogante che non vuole sedersi al tavolo con noi perché sa che per noi il di­scorso è chiuso». Per il consiglie­re regionale Gian Franco Con­cordati (Partito democratico «la Cre pensa di avere dei santi in Paradiso, sa sempre le cose pri­ma delle istituzioni, per la batta­glia decisiva bisogna stare tutti uniti», mentre Luca Canova ha invitato a un esposto bipartisan da portare in procura sull’iter poco trasparente, sulla stessa li­nea Gianni Pera dell’ Italia dei valori. L’assessore comunale Franco Premoli ha ricordato che si vuole trasformare un giardino in pattumiera, per il consigliere
provinciale Stefano Buzzi (Forza Italia) la discarica non s’ha da fa­re in un Lodigiano agricolo asse­diato; mentre Paola Roverselli, consigliere provinciale di An, vuole un’ opposizioone totale al progetto, Roberto Nalbone si è chiesto se la cava in essere è re­golare. Quindi sono intervenuti anche Renata Cabrini (Pd), Vito
Cafaro (Comunisti italiani), En­rico Bosani (Rifondazione) e al­tri. Piero Maestroni e Giovanni Roverselli in due diversi inter­venti hanno fatto la chiamata a correo del grande assente. «Sei mesi fa sembrava avessero fatto tutto loro, stasera la sedia della Lega nord è vergognosamente vuota».
Pierluigi Cappelletti

Fonte: Il Cittadino Lodi http://www.ilcittadino.it