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Blog del Circolo Lodiverde di Legambiente, dedicato alle iniziative sul territorio Lodigiano e Comune di Lodi dell'associazione ambientalista.
mercoledì 30 dicembre 2009
lunedì 28 dicembre 2009
Parcheggi abusivi,papaveri e fave
Foto di ieri,via Lodivecchio,su pista ciclabile
Foto di oggi,tra strisce e pista ciclabile,via san bassiano
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venerdì 4 dicembre 2009
Lodi, a quando una seria politica per la raccolta differenziata?
Il capoluogo bocciato dalla classifica di Legambiente
Nella classifica dei “comuni ricicloni” non c’è posto per la città del Barbarossa: i suoi abitanti sono troppo indisciplinati e non si impegnano abbastanza con la raccolta differenziata. Lodi si ferma così al 40 per cento, un punteggio che Legambiente considera insufficiente per entrare nell’Olimpo degli ecocompatibili: la soglia da superare è pari al 45 per cento e il comune capoluogo resta dunque lontano da questo obiettivo. - fonte: ilcittadino
A nostro avviso non si tratta unicamente di indisciplina da parte dei cittadini, ma di metodo di raccolta insufficiente e scarsa qualità nella comunicazione ambientale nonchè nello studio di strategie educative per il miglioramento della raccolta differenziata.
Le scelte operate negli ultimi anni non sono bastate; per sperare in un impegno da parte dei cittadini occorre operare per una responsabilizzazione delle scelte individuali e collettive. Ma a Lodi, esattamente come per il rispetto delle norme del codice della strada e le questioni legate alle multe scarsamente elargite dalla polizia municipale, sembra che si preferisca "chiudere un occhio" ...
venerdì 18 settembre 2009
giovedì 17 settembre 2009
Presentazione Puliamo il Mondo
SPOT RADIO
SPOT RADIO
Puliamo il Mondo è l'edizione italiana di Clean Up the World, il più grande appuntamento di volontariato ambientale del mondo. Dal 1993, Legambiente ha assunto il ruolo di comitato organizzatore in Italia ed è presente su tutto il territorio nazionale grazie all'instancabile lavoro di oltre 1000 gruppi di "volontari dell'ambiente", che organizzano l'iniziativa a livello locale in collaborazione con associazioni, comitati e amministrazioni cittadine.
Puliamo il Mondo è un'iniziativa di cura e di pulizia, un'azione allo stesso tempo concreta e simbolica per chiedere città più pulite e vivibili.
Puliamo il Mondo 2008: un grande successo
Alla quindicesima edizione di Puliamo il Mondo hanno aderito 1.800 comuni e circa 500.000 volontari – tra famiglie e associazioni, insegnanti e studenti - che si sono rimboccati le maniche per ripulire 5.000 aree da rifiuti abbandonati. Ancora una volta è stata l’occasione per ribadire come, attraverso la raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti, questi ultimi possano trasformarsi in risorse utili per la nostra economia e il nostro ambiente.
Le origini: Clean up the World
Puliamo il Mondo è conosciuta a livello internazionale come Clean Up the World, una delle maggiori campagne di volontariato ambientale nel mondo. Con questa iniziativa vengono liberate dai rifiuti e dall'incuria i parchi, i giardini, le strade, le piazze, i fiumi e le spiagge di molte città del mondo.
La campagna ha avuto origine dalla collaborazione tra Clean Up Australia e l'UNEP (United Nations Enviroment Programme), legate dal comune obiettivo di estendere su scala globale quanto proposto dall'iniziativa Clean Up Sydney Harbour Day, realizzata in Australia nel 1989.
Clean Up Sydney Harbour Day e, successivamente, Clean Up Australia sono stati ideati dal costruttore e velista australiano Ian Kiernan. Nel 1987 Ian Kiernan, navigando attraverso gli oceani con la sua barca a vela, fu impressionato e disgustato dall'enorme quantità di rifiuti che incontrava ovunque andasse, anche nelle aree più incontaminate come il Mar dei Sargassi nei Caraibi.
Nel 1990, sull'onda di quello che fu un grande successo, venne mobilitata l'intera nazione, nella prima giornata di Clean Up Australia, che registrò una partecipazione di oltre 300.000 volontari. Nel 1993, Clean Up Australia coinvolse altri paesi nella sua campagna di impegno per la tutela dell'ambiente, dando vita alla prima edizione di Clean Up the World.
mercoledì 19 agosto 2009
Goletta Verde
100 aree critiche minacciano il mare italiano. Maglia nera per inquinamento a Calabria e Campania. Sale sul banco degli imputati il sistema di depurazione, di cui sono privi ben 18 milioni di italiani. È questo il bilancio di Goletta Verde che oggi ha concluso a Capalbio i suoi due mesi di navigazione. Un tour lungo oltre 2.000 miglia e 23 tappe per monitorare la salute del mare, denunciare i casi di mala gestione e gli abusi edilizi sui litorali.
A presentare i risultati di due mesi di campagna questa mattina a Capalbio erano presenti:Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente, Angelo Gentili, segreteria nazionale di Legambiente, Massimo Serafini, portavoce Goletta Verde, Luigi Bellumori, sindaco di Capalbio, Francesca Maria Montemagno, responsabile comunicazione e marketing Renergies Italia, Andrea Di Stefano, responsabile relazioni istituzionali Novamont e Stefano Riva, amministratore delegato Weleda Italia.
Nella sua XXIV edizione, la storica campagna di Legambiente ha puntato i riflettori sui punti critici dell’ecosistema marino-costiero, analizzando le foci dei fiumi e i tratti di mare interessati da fenomeni di inquinamento, dalla mancata o scarsa depurazione agli scarichi illegali, ma anche le coste deturpate dal cemento vista mare e minacciate da nuovi appetiti speculativi. E il bilancio di questo viaggio è tutt’altro che positivo: gravemente inquinati l’81% dei campioni analizzati dai biologi del Cigno Verde, valori di inquinanti microbiologici oltre i limiti di legge per il restante 19% dei punti monitorati. Più che un campanello d’allarme i dati emersi dalle analisi di Goletta Verde soprattutto sulle foci dei corsi d’acqua delineano il quadro di un’emergenza nazionale: fortemente contaminati da coliformi, streptococchi fecali ed escherichia coli, i fiumi di tutto il Belpaese rappresentano la maggiore fonte di inquinamento per le acque dei nostri mari. Una situazione di cui le principali responsabilità vanno attribuite ai Comuni che scaricano i propri reflui nei corsi d’acqua senza effettuare un'adeguata depurazione o senza depurare affatto. Un quadro confermato dall'imminente avvio della procedura d’infrazione europea per il mancato trattamento delle acque reflue in ben 525 comuni con oltre 15mila abitanti e dal Rapporto Blue Book 2009 di Utilitatis e Anea secondo il quale l’85% degli italiani è servito dalla rete di fognatura e solo il 70% da un impianto di depurazione.
«Le conseguenze di un sistema di depurazione ancora inadeguato sono tangibili nel mare italiano – ha dichiarato Stefano Ciafani, responsabile scientifico nazionale di Legambiente -. I fiumi italiani sono troppo spesso considerati dei collettori che sversano in mare un carico di inquinanti microbiologici non solo pericoloso per la salute di ecosistema marino e cittadini, ma semplicemente vergognoso per quello che dovrebbe essere un Paese civile. Un mare in questo stato non può più aspettare risorse economiche che continuano ad essere stanziate per grandi e inutili infrastrutture, come il ponte sullo Stretto di Messina o le nuove autostrade, mentre sarebbe urgente impiegarle in opere pubbliche meno visibili ma più utili, come ad esempio i sistemi di fognatura e trattamento dei reflui fognari. Per garantire la salute dei bagnanti e la tutela dell’ambiente è necessario che entro la fine dell’anno il Ministero della Salute approvi il decreto attuativo, completando la normativa di recepimento della nuova direttiva sulla balneazione. Solo così riusciremmo a salvare la salute del nostro mare e il turismo italiano».
Tra le regioni costiere più importanti conquistano la maglia nera dell'estate 2009 la Calabria (con 15 punti critici, 1 ogni 47 km di costa), e la Campania (con 11 aree fortemente inquinate, 1 ogni 42 km). Promosse, invece, per qualità delle acque e una gestione sostenibile del territorio la Sardegna, con un punto critico ogni 432 chilometri di litorale e con 3 località che hanno conquistato il massimo riconoscimento delle cinque vele e altre 13 segnalate nella Guida Blu con quattro, e la Toscana con un'area inquinata ogni 300 chilometri di litorale e 3 località a cinque vele e altre 6 con le quattro le vele di Legambiente e Touring Club.
Il periplo di Goletta Verde lungo la Penisola ha messo a fuoco anche le eccellenze dei nostri litorali e ha promosso la conservazione della biodiversità e le Aree marine protette. Sono circa 300, infatti, le località costiere che si distinguono per la tutela dell’ambiente e promozione del turismo sostenibile inserite nelle Guida Blu di Legambiente e Touring Club. Le Cinque Vele sventolano su Isola del Giglio, Cinque Terre, Domus de Maria, Pollica Acciaroli e Pioppi, Capalbio, Castiglion della Pescaia, Nardò, Baunei, Ostuni, Santa Marina Salina, Noto, San Vito lo Capo e Posada. Altre 38 località hanno conquistato le quattro vele, sono invece 94 i comuni costieri a tre vele, mentre su 114 sventolano le due vele e su 35 sventola una sola vela.
«Dopo 24 anni di vedetta del mare quest'anno Goletta Verde si è concentrata maggiormente sull'analisi delle aree più critiche nel tentativo di recuperare quei tratti di costa inquinati a tal punto da non essere più oggetto di monitoraggio da parte delle istituzioni – ha dichiarato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale Legambiente -. Ma la nostra storica campagna ha anche promosso il turismo di qualità e le aree marine protette, incentivato la gestione sostenibile del sistema mare per valorizzare l' immensa risorsa di cui gode il nostro Paese grazie alle sue coste. Un viaggio quello di Goletta Verde che ha incrociato un numero sempre maggiore di nuovi pirati del mare: amministratori pubblici, affaristi del mattone che, in virtù di interessi economici e politici, sfregiano le coste, si impossessano indebitamente di tratti di litorale e concorrono alla deturpazione del patrimonio marino. Contro il degrado e lo sfregio del territorio - ha concluso Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente - la risposta vincente arriva dalle eccellenze delle località delle cinque vele che puntando sulla mobilità sostenibile, sulla promozione dell'efficienza energetica, sulle fonti rinnovabili, su un sistema efficiente ed efficace di depurazione rappresentano la «normalità virtuosa» che non subisce la crisi economica e sociale in atto nel nostro Paese ».
A minacciare mare e litorali italiani, infatti, non ci sono solo i batteri, ma anche le speculazioni e il cemento lungo costa, declinati nelle due fattispecie di case, villette, residence e alberghi vista mare da una parte, e nuovi porti dall’altra. Per convincersi dalla gravità della situazione bastano pochi numeri: solo nel 2008 sono stati 3.674 i casi accertati di abusi edilizi su demanio marittimo, 4.697 le persone denunciate e 1.569 i sequestri effettuati (Mare Monstrum 2009).
Come di consueto, a bordo di Goletta Verde hanno viaggiato anche i progetti di Legambiente che vedono il mare come risorsa in grado di unire e valorizzare le unicità del nostro Paese, come Lemilledop, Countdown 2010, Vivere i parchi, ma anche i consigli di Stop The Fever, la campagna dell’associazione per abbattere le emissioni di CO2 e fermare i cambiamenti climatici.
Goletta Verde ha, inoltre, acceso i riflettori sulla questione dell’atomo, ribadendo il suo «No» ad una scelta energetica che Legambiente definisce preistorica, insicura, inquinante, costosa, in declino e senza senso. Tra le iniziative che quest’anno hanno maggiormente caratterizzato Goletta Verde, infatti, un posto di primo piano è riservato a Per il Clima, contro il nucleare, la campagna di Legambiente per una corretta informazione sul nucleare, che promuove le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica.
Nella sua XXIV edizione Goletta Verde ha viaggiato anche grazie al 5x1000 degli italiani, al ai contributi di Novamont, azienda leader nella progettazione e produzione di bioplastiche, e Renergies Italia, punto di riferimento nella progettazione, produzione e installazione di moduli fotovoltaici.
«Siamo molto orgogliosi di aver contribuito alla campagna di Goletta Verde - ha dichiarato Andrea Di Stefano responsabile relazioni istituzionali Novamont -. Siamo convinti che la diffusione presso i cittadini di comportamenti volti all'affermazione di una cultura di rispetto dell'ambiente profondamente consapevole e diffusa nelle pratiche quotidiane sia una condizione imprescindibile per la promozione di uno sviluppo economico sostenibile».
Afferma Francesca Maria Montemagno, responsabile marketing e comunicazione di Renergies Italia: «Duemila miglia percorse insieme a Legambiente sono state una grande opportunità per sensibilizzare il pubblico ad un più corretto utilizzo dell'energia e per colloquiare con le autorità locali circa le modalità operative. L' installazione su Goletta Verde dell’applicazione da 330 Kw ci ha consentito di risparmiare quasi 40 kg di Co2 nei due mesi di campagna avendo prodotto poco più di 80.000 watt di energia. Non c’è dubbio che oggi le rinnovabili rappresentano un punto di svolta necessaria verso un’economia italiana dai tratti sempre più verdi. Sarebbe opportuno per l’intero Sistema Paese canalizzare gli investimenti in un serio programma di ricerca e sviluppo distogliendo l’attenzione da tecnologie la cui l’applicazione oltre che pericolosa non fornirebbe soluzione alle questioni energetiche nel medio termine»
Fonte: http://www.diariodelweb.it
giovedì 6 agosto 2009
FESTAMBIENTE - RISPESCIA
lunedì 13 luglio 2009
Rapporto Ecomafia 2009
Doppio appuntamento con la legalità a LODI
Lunedì 13 luglio, ore 21.00
Cortile del Teatro alle Vigne di Lodi, via Cavour 66
Proiezione del film "FORTAPASC", nell'ambito della rassegna "Cinema sotto le stelle"
FORTAPASC è un film di Marco RISI che racconta la straordinaria storia di
Giancarlo SIANI, un giovane giornalista pubblicista napoletano. Fu ucciso a
Napoli, la sera del 23 settembre 1985, sotto casa, nel quartiere residenziale del vomero: aveva compiuto 26 anni il 19 settembre, pochi giorni prima.
Giovedì 16 luglio 2009, ore 21.00 presso la Libreria "Sommaruga", via Vittorio Emanuele II n. 66 Presentazione del RAPPORTO ECOMAFIA 2009
(Edizioni Ambiente, Milano 2009)
Intervengono:
Sergio CANNAVO' - Vicepresidente di Legambiente Lombardia
Giulio CAVALLI - Attore e responsabile del Centro di documentazione Teatro
Civile presso il Teatro Nebiolo
Lorenzo FRIGERIO - Referente per la Lombardia di LIBERA
Organizzano: Centro Documentazione Teatro Civile - Teatro Nebiolo di Tavazzano, Legambiente Lombardia, Libera.
Associazioni, nomi e numeri contro la mafie - Regione Lombardia con la
collaborazione della Libreria Sommaruga di Lodi.
RAPPORTO ECOMAFIA 2009
I numeri e le storie della criminalità ambientale
Il caso Lombardia: le ecomafie del Nord
I traffici di rifiuti e l’abusivismo edilizio. La criminalità nel comparto
agricolo, gli incendi dolosi, il racket degli animali e il saccheggio dei
beni archeologici. I nomi dei clan mafiosi coinvolti, i numeri delle attività di repressione da parte delle forze dell’ordine, le storie di aggressione criminale alle risorse ambientali del nostro paese e della Lombardia. E uno sguardo al futuro della regione che ospiterà l'Expo.
Ricordiamo, infine, che giovedì 16 luglio 2009, alle ore 17.00 presso la
sede di Legambiente Lodi (Via delle Orfane 22), si terrà una riunione di
singoli e associazioni che negli ultimi anni si sono occupati di legalità e
lotta alle mafie nel lodigiano, per valutare insieme quali iniziative
assumere per dare continuità e gli spazi per l'eventuale costituzione di un
coordinamento provinciale di Libera.
giovedì 4 giugno 2009
Ricorso al TAR contro la variante urbanistica del Comune di Lodi
Il progetto consumerà 400 mila mq di verde
Legambiente ha presentato ricorso al TAR contro il Business Park che consumerebbe quasi 400 mila metri quadrati di terreno agricolo tra Lodi e San Martino in Strada. “La nostra associazione è impegnata da mesi nella raccolta firme per una proposta di legge regionale che metta un freno al consumo di suolo – dichiara Sergio Cannavò, vicepresidente di Legambiente Lombardia - e l'accordo di programma sul Business Park, illegittimo perché ignora le procedure di valutazione degli impatti sull'ambiente e sulla risorsa suolo che questa enorme trasformazione urbanistica determinerà, si muove nella direzione contraria alla nostra proposta politica”. Secondo i dati del Politecnico di Milano, ogni anno in Lombardia vengono consumati 5000 ettari di suolo. Solo nel Lodigiano ogni anno spariscono 11 metri quadrati di suolo agricolo o verde per ogni abitante. Legambiente, con la campagna “Metti un freno al cemento – Costruisci natura” chiede il riconoscimento giuridico della risorsa naturale “suolo” come bene comune, l'incentivazione del riutilizzo di aree già urbanizzate e dismesse o sottoutilizzate e forti compensazioni ecologiche preventive nei pochi casi in cui è indispensabile intervenire su terreni non edificati. “La pianura padana – aggiunge Cannavò – è sottoposta a forti pressioni edificatorie, occorre intervenire sul fronte legislativo, ma non solo. Bisogna procedere ad una pianificazione territoriale attenta e rigorosa, che svolga un'analisi complessiva dell'assetto territoriale e non insegua facili scorciatoie urbanistiche. Per questo riteniamo grave che il Comune di Lodi utilizzi accordi di programma e piani integrati di intervento, svuotando di contenuti la redazione del Piano di Governo del Territorio. Il suolo è una risorsa preziosa, essenziale per l'ambiente, l'agricoltura e lo sviluppo economico, che non può essere dilapidata a colpi di variante urbanistica”.
“Il complesso iter di approvazione – aggiunge Emanuela Beacco, avvocato del Centro di Azione Giuridica di Legambiente Lombardia - ha saltato a piè pari la Valutazione Ambientale Strategica (VAS), che viene, illegittimamente, rimandata alla fase della pianificazione attuativa. Questo modo di procedere non è rispettoso della normativa sulla VAS perchè non consente di compiere un'effettiva valutazione degli impatti ambientali che un intervento di dimensioni tanto vaste avrà sul territorio, impedisce di individuare soluzioni alternative per la localizzazione degli insediamenti, ovvero per il loro dimensionamento, e di programmare, nella prospettiva dello sviluppo sostenibile, una corretta utilizzazione del territorio. La normativa europea e quella italiana (nazionale e lombarda) sono, invece, molto chiare sull'argomento: la VAS deve essere effettuata prima dell'approvazione dei piani”.
L'Ufficio stampa Legambiente Lombardia 02 87386480 – 349 1074971
(vignetta di Giorgio Marchetti ed è tratta dal sito del Consiglio nazionale degli architetti)
martedì 5 maggio 2009
SERATA LABFER - CAMBIAMENTO CLIMATICO
Mercoledì 6 maggio 2009 - Ora: 21.00 - 23.00
Luogo: Lodi, ITIS Volta, LABFER
Indirizzo: Giovanni XXIII
Città/Paese: Lodi, Italy
Nell'informazione sui cambiamenti climatici si assiste a una pericolosa biforcazione. Da un lato, la quasi totalità degli scienziati concorda nell'individuare le attività umane quali principali responsabili dell'aumento di CO2 nell'atmosfera e quindi della crescita delle temperature globali; dall'altro, sui media trovano spazio argomentazioni che di scientifico spesso hanno poco e che negano qualunque valore all'imponente mole di evidenze che si va accumulando. Per riportare il dibattito entro i limiti di una discussione scientificamente corretta, in "A qualcuno piace caldo" si analizzano le posizioni dei "negazionisti" evidenziandone, con ironia e senza tecnicismi, le fragilità, le incoerenze, le manipolazioni e, in alcuni casi, i condizionamenti esercitati da lobby e gruppi di pressione.
martedì 28 aprile 2009
Petizione per la libertà di informazione
Alcune associazioni del Lodigiano, insieme alla Bottega dei Mestieri Teatrali, hanno deciso di dare ospitalità a Lodi allo spettacolo “Previsioni meteo: diluvio universale – the rise and fall of Gianpy” di Eugenio de Giorgi che, sulla base di fonti documentarie, racconta il caso “Antonveneta” e le vicende che hanno inquinato la scena politica ed economica degli ultimi anni.
Questa decisione sembra aver scatenato le ire del principale protagonista di quelle vicende, Gianpiero Fiorani, che tramite suoi avvocati ha inviato all’attore Giulio Cavalli, direttore artistico del Teatro Nebiolo di Tavazzano con Villavesco e promotore dell’iniziativa, una lettera di diffida a rappresentare lo spettacolo basata su elementi a nostro parere inconsistenti....
Segnaliamo lik per la petizione e il sostegno della libertà di espressione e informazione:
http://www.firmiamo.it/popolaredilodialodi
E’ evidente che tale atto rappresenta un gesto di intimidazione che mira a impedire che i cittadini lodigiani possano liberamente assistere a uno spettacolo che vuole fare informazione, confrontandosi, discutendo ed eventualmente anche dissentendo su quanto rappresentato e riflettendo su una vicenda che ha toccato direttamente la città e sulla quale c’è stato fin troppo silenzio.
Noi associazioni promotrici dell’evento ribadiamo la nostra solidarietà a Giulio Cavalli, dichiarandoci disponibili a sostenerlo in modo attivo in eventuali evoluzioni della vicenda.
Ci teniamo a sottolineare la paradossalità della situazione, dal momento che lo spettacolo è già stato rappresentato a Milano ed è basato su di un libro (Capitalismo di rapina di Paolo Biondani, Mario Gerevini e Vittorio Malaguti, ed. Chiarelettere), che a Lodi è stato presentato il 26 novembre 2007, su iniziativa delle associazioni che firmano il presente comunicato stampa.
Riconfermiamo, quindi, la volontà a voler dare ospitalità allo spettacolo nella nostra città, ora più che mai, in data e luogo ancora da definirsi, dal momento che, proprio in seguito all’azione dei legali del sig. Fiorani, la disponibilità del cinema Moderno, inizialmente prevista per il 23 aprile 2009, è venuta meno.
Abbiamo inoltrato in data odierna la richiesta ufficiale al Comune di Lodi per avere a disposizione uno spazio pubblico e siamo fiduciosi.
Invitiamo infine le istituzioni lodigiane, le forze politiche, il mondo dell’associazionismo a sostenere pubblicamente e concretamente il diritto dei cittadini lodigiani a essere informati e a potersi costruire, in tutta libertà, delle opinioni e rivolgiamo un appello a tutta la cittadinanza affinché difenda sempre il proprio diritto alla manifestazione di pensiero e all'informazione.
Lodi, mercoledì 15 aprile 2009
Associazione culturale Adelante!, Associazione culturale Casa del Popolo, Circoscrizione dei Soci di Banca Etica della Provincia di Lodi, Laboratorio per la Città, Legambiente Lodi, Punto Informazioni Finanza Etica, Rete Lilliput-Nodo di Lodi.
martedì 7 aprile 2009
Toscana batte Lombardia, Alberese batte Lodi
Photo by: http://www.flickr.com/photos/mohtj/
Mentre nel nostro territorio la logistica fiorisce, e gli investimenti vengono orientati in enormità come il Business Park, la Toscana punta sull'agricoltura sostenibile, la decrescita economica, la valorizzazione dell'ambiente e del paesaggio. Mentre i nostri comuni valorizzano i capannoni e le speculazioni, gli ampliamenti di carreggiata, i centri commerciali, le biotecnologie e le colture ogm, i Toscani rilanciano la tutela delle varietà locali.
(AGI) - Firenze, 8 apr. - Nasce il Polo per l'agricoltura sostenibile, la biodiversita' e le conoscenze tradizionali, nodo strategico per i rapporti con i soggetti scientifici sui temi della ricerca alternativa in campo agrario, della selezione partecipativa, della conservazione di razze e varieta' locali, della teoria della decrescita economica. La proposta e della Regione Toscana, in collaborazione con Arsia e Azienda agricola regionale di Alberese, che ne sara' anche la sede. Il Polo costituira' inoltre il fulcro delle relazioni e dei progetti della cooperazione internazionale e l'Azienda di Alberese potra' in questo modo diventare esempio di esperienze avanzate trasferibili alle diverse realta' che vogliono sperimentare percorsi di riconversione verso una agricoltura sostenibile. L'istituzione del Polo conferma e rafforza la scelta della Regione di puntare ad un fut uro per agricoltura e cibo in Toscana legato ad un modello di agricoltura sostenibile basato sulla qualita' delle produzioni, sulla valorizzazione dell'ambiente e del paesaggio, sulla tutela della biodiversita', sulla diversita' dei saperi, sull'impresa agricola multifunzionale diffusa sul territorio e su un nuovo rapporto tra produttori e consumatori. La Toscana, del resto, e' stata la prima a varare una legge che sancisce il divieto di coltivazione di Ogm sul proprio territorio ed e' stata anche la prima regione italiana a legiferare sulla tutela delle risorse genetiche autoctone con la legge del 1997, poi sostituita dalla legge del 2004 a tutela del patrimonio di razze e varieta' locali di interesse agrario, zootecnico e forestale. Il successo di questo modello, che esprime una forte carica trasformatrice rispetto alle tendenze in atto nei sistemi agro-alimentari mondiali, dipende dalla capacita' di generare consenso e sostegno presso un insieme piu' ampio di consumatori, di cittadini e di organizzazioni, sia a livello locale che internazionale.
I virus porteranno nuova energia ;-)
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Fonte articolo: La Stampa
BOSTON
L'ultima trovata dei ricercatori del Mit di Boston, diretti da Angela Belcher, ha dell'incredibile: si tratta della prima virus-batteria al litio che, al posto dei tradizionali poli di metallo, ha particelle virali e nanotubi di carbonio.
Secondo quanto riferito sulla rivista Science, costa poco, è amica dell'ambiente e potrà essere usata su ogni dispositivo elettronico, dal Blackberry all’iPod o telefonino, adattandosi a congegni anche di dimensioni ridottissime. La batteria può considerarsi un vero successo perchè produrrà energia pulita mantendo capacità pari alle normali batterie al litio, sfruttando il virus "M13", che uccide batteri, clonato e geneticamente modificato.
Le particelle di rivestimento del virus crescono su un substrato polimerico e formano i poli della batteria che è ecologica e low cost. Una batteria è fatta di quattro componenti fondamentali: i due poli, anodo e catodo, elettroliti (sostanze che, in acqua o in altro solvente, forma atomi elettricamente carichi - ioni) per il passaggio di corrente da un polo all’altro, il separatore dei due poli.
Gli scienziati sono riusciti a costruire i poli della batteria, invece che con i tradizionali materiali (ossido di cobalto o litio per il polo positivo, grafite per il negativo), con particelle virali del virus M13, un virus killer dei batteri oo batteriofago, innocuo per l’uomo. I poli virali sono stati inseriti in un substrato di nanotubi. Il processo di produzione è fatto quasi a temperatura ambiente, è un processo a basso costo che non richiede utilizzo di sostanze tossiche.
La batteria ha la stessa potenza di quelle al litio oggi in uso, inoltre potrà essere miniaturizzata a piacimento. Unico problema, ma i ricercatori asicurano che sarà presto risolto, è che la batteria inizia a perdere capacità di ricarica dopo 100 ricariche.
giovedì 26 marzo 2009
VIAGGIARE LEGGERI
Appuntamento il 2 aprile ore 21.00 presso l'Auditorium dell'ITIS VOLTA a Lodi, in Via Giovanni XXIII numero 9.
Sapete muovervi con stile? Dopo il successo di Vivi con stile (tre ristampe in due mesi), ecco una nuova guida dedicata, questa volta, alla mobilità sostenibile. Obiettivo: spostarsi ottimizzando tempi, costi e rispetto per l’ambiente. In pratiche schede, le indicazioni utili per bambini, anziani, professionisti, studenti, disabili. Alla ricerca di nuove strade - dal car sharing alle centrali della mobilità - per viaggiare in modo più leggero.
Oltre all'autore del libro, parteciperanno
PINA SPAGNOLELLO - Ciclcodi - FIAB
SIMONE UGGETTI - Comune di Lodi
Modera: Lorenza Pozzi
DURANTE LA SERATA RACCOGLIEREMO ANCHE LE FIRME PER LA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE PER LA TUTELA E SALVAGUARDIA DEL SUOLO
domenica 15 marzo 2009
LABFER PREMIATO
Un grazie sincero a chi negli anni di inaugurazione e "rodaggio" del Labfer si è impegnato quotidianamente per la diffusione del sapere scientifico applicato alle fonti rinnovabili. Come Legambiente, l'associazione che ha dato vita e linea progettuale al progetto LABFER, prosecuzione di un progetto di educazione ambientale cofinanziato dalla Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi, ci sentiamo orgogliosi di poter condividere ogni anno questo percorso insieme con la Provincia di Lodi e con l'Itis Volta e i suoi studenti. Il premio ricevuto da EAL è un premio condiviso da tutte le realtà che partecipano quotidianamente alle sue attività. Un grazie in particolare va al prof. Giuseppe Fiocchi, al tecnico Adriano Bettua, alla preside Luciana Tonarelli e all'assessore Bagnaschi. Ma non possiamo dimenticare il cammino intrapreso insieme con Stefano Taravella (prima come preside dell'Itis, poi come Provveditore) e Francesca Sanna, oltre al contributo dato dagli studenti delle classi dell'ITIS, al coordinamento con l'Ufficio Scolastico Provinciale, alla condivisione di intenti e iniziative con la Camera di Commercio di Lodi e l'associazione degli artigiani Lodi, alla partecipazione e ai feedback che le numerosi classi e docenti di tutte le scuole del Lodigiano hanno potuto offrire. Questo proprio perchè uno degli obiettivi fondamentali del Laboratorio è quello di crescere e far crescere insieme con la società e il territorio.
art. tratto da "Il Cittadino" di Lodi
La cerimonia di consegna delle premiazioni si è tenuta ieri mattina, sabato 14 marzo, alle ore 10.30, presso la sede della Eal, in corso Archinti 100 a Lodi.Giunge a conclusione il grande lavoro svolto da alcune scuole del Lodigiano in merito al bando di concorso varato appunto dalla Eal, per l’assegnazione di sei premi in denaro a tre istituti di istruzione secondaria superiore di secondo grado statali della Provincia di Lodi e a tre istituti di istruzione secondaria superiore di primo grado, relativi a progetti didattici con tematiche ambientali o energetiche inerenti la realtà del Lodigiano.Il primo premio (euro 1.750) è stato assegnato all’Istituto Cesaris di Casalpusterlengo; il secondo premio (euro 1.500) all’Itis Volta di Lodi, il terzo premio (euro 1.250) all’Istituto Bassi di Lodi.Il Cesaris ha preso parte al concorso con due progetti: “C’è benzene nell’aria di Casalpusterlengo?” (ad esso hanno lavorato le classi 3°A, 4°A e 5°A dell’anno scolastico 2008-2009); e con “Un PO di partecipazione – Sito di Importanza Comunitaria Monticchie: Studio di una Riserva Naturale” (Vi hanno lavorato le classi 3°V, 4°V e 5°V, A.S. 2007-2008 e Classi 3°V, 4°V e 5°V dell’anno scolastico 2008-2009). Il primo progetto è caratterizzato da una eccellente impostazione scientifica, in quanto il lavoro è stato progettato e realizzato sulla base di una accurata ricerca bibliografica, a supporto della fase sperimentale di campionamento dell’aria tramite radielli e dell’analisi dei campioni tramite gascromatografo; a livello di risultati sperimentali, oltre all’esito negativo che testimonia fortunatamente la sostanziale assenza di benzene nell’aria di Casalpusterlengo. Il secondo progetto si occupa della Riserva Naturale Monticchie di Somaglia, un sito di interesse comunitario, e per la determinazione della qualità delle acque, anche in relazione a quelle del fiume Po, che passa nelle vicinanze della riserva stessa; quanto realizzato dagli studenti del Cesaris mette giustamente in risalto l’alta qualità delle acque della riserva naturale e per il riscontro del miglioramento della qualità delle acque del fiume Po. L’Itis Volta – Labfer – Laboratorio per lo Studio delle Fonti Energetiche Rinnovabili (Centro di sperimentazione per studenti, docenti e operatori ambientali sul tema delle Fonti Energetiche Rinnovabili operante presso l’Itis Volta dal 2006) ha lavorato a un laboratorio denominato “Labfer” che si propone l’obiettivo di promuovere e diffondere sul territorio la conoscenza delle tecnologie e degli strumenti che utilizzano le fonti energetiche rinnovabili. L’Istituto tecnico “Agostino Bassi” ha lavorato a un progetto sulle strategie per il miglioramento e potenziamento della raccolta differenziata negli spazi scolastici (Classe 3°B Erica dell’anno scolastico 2008-2009): il progetto presentato dalla classe dell’Istituto Bassi ha il grande pregio di mostrare un grande entusiasmo, sia parte degli studenti che da parte dei docenti, nel «maneggiare» i rifiuti.
giovedì 12 marzo 2009
ILLUSIONE NUCLEARE
Legambiente insieme con il LABFER dell'ITIS Volta di Lodi è lieto di invitarvi alla serata pubblica sul tema del Nucleare in Italia.
Si tratta del primo di una serie di incontri su temi ambientali "caldi".
La serata si svolgerà a Lodi il 16 marzo, lunedì, alle ore 21.00 presso l'Auditorium dell'ITIS Volta, in Via Giovanni XXIII numero 9.
Parteciperanno alla serata Carlo Monguzzi e Sergio Zabot, autori del libro "Illusione Nucleare".
Moderatore: Michele Merola.
Non mancate!
ON line il BLOG del LABFER
Clicca qui: http://www.labferlodi.blogspot.com
domenica 1 febbraio 2009
Ritorna la paura della discarica...pochi mesi fa scongiurata, oggi temuta
SENNA C’erano tutti i partiti a Senna per dibattere del nuovo progetto della discarica e pure i due parroci, tutti i partiti tranne uno; mancava la Lega nord, che
aveva tuonato più forte dallo stesso palco contro la discarica, un’assenza eccellente rimarcata con amarezza e forza. Dall’assemblea è emersa l’idea
del referendum popolare e la volontà bipartisan in difesa del bene comune, che non esclude un ricorso alla procura della Repubblica. La fitta nebbia non ha fermato un alto afflusso di cittadini in una fase che si annuncia decisiva. Lo ha sottolineato a chiare lettere lo stesso presidente della provincia di Lodi: «L’allarme è
elevato perché è cambiato il contesto, ma non rinunceremo a nulla, la politica dovrà fare la sua parte e convergere a fermare un progetto insidioso e preoccupante» ha detto Osvaldo Felissari, ripassando tutta la serie di fasi procedurali e lungaggini, prima di annunciare la novità che spariglia il tavolo. «Una nota di indirizzo della regione cambia le regole subito dopo che ci siamo adeguati con grande sforzo a tutte le richieste e questa mossa vuol dire che c’è in alto chi vuole la discarica». In apertura era stato il sindaco Luigi Zanoni a tuonare: «Attendiamo le prese di posizione politiche, ma ricordo che tutti i partiti si erano detti contro, che tutti i 61 comuni lodigiani avevano deliberato il nostro ordine del giorno contrario alla
discarica e che in democrazia la volontà popolare è sovrana. Non accettiamo il business affaristico, troveremo le modalità tecniche e politiche per fermare anche
questo nuovo progetto». Il sindaco di Somaglia Pier Giuseppe Medaglia ha illustrato i numeri del progetto: «Siamo un distretto di discariche e abbiamo snodi stradali importanti che non vanno soffocati da centinaia di camion, la legge regionale 12 dell’autosufficienza è un principio sacrosanto da noi rispettato, impiantare
su 18 ettari di terreno una vasca da un milione e mezzo di metri cubi di rifiuti è contro ogni logica». Chiaro e concreto l’intervento di Luigi Faccia: «La democrazia non può essere scavalcata da uno solo, indiremo una consultazione popolare ha annunciato il presidente del Comitato anti discarica, così migliaia di cittadini potranno dire la loro». Antonio Bagnaschi, assessore provinciale all’ambiente, ha ricordato i dati dell’autonomia lodigiana nei rifiuti aggiungendo: «Il recente voto unanime contrario del consiglio provinciale e il piano rifiuti pronto sono pietre
tombali al progetto della società Cre, un privato arrogante che non vuole sedersi al tavolo con noi perché sa che per noi il discorso è chiuso». Per il consigliere regionale Gian Franco Concordati (Partito democratico «la Cre pensa di avere dei santi in Paradiso, sa sempre le cose prima delle istituzioni, per la battaglia decisiva bisogna stare tutti uniti», mentre Luca Canova ha invitato a un esposto bipartisan da portare in procura sull’iter poco trasparente, sulla stessa linea Gianni Pera dell’ Italia dei valori. L’assessore comunale Franco Premoli ha ricordato che si vuole trasformare un giardino in pattumiera, per il consigliere
provinciale Stefano Buzzi (Forza Italia) la discarica non s’ha da fare in un Lodigiano agricolo assediato; mentre Paola Roverselli, consigliere provinciale di An, vuole un’ opposizioone totale al progetto, Roberto Nalbone si è chiesto se la cava in essere è regolare. Quindi sono intervenuti anche Renata Cabrini (Pd), Vito
Cafaro (Comunisti italiani), Enrico Bosani (Rifondazione) e altri. Piero Maestroni e Giovanni Roverselli in due diversi interventi hanno fatto la chiamata a correo del grande assente. «Sei mesi fa sembrava avessero fatto tutto loro, stasera la sedia della Lega nord è vergognosamente vuota».
Pierluigi Cappelletti
Fonte: Il Cittadino Lodi http://www.ilcittadino.it
giovedì 8 gennaio 2009
CESSATE IL FUOCO!
L'operazione "piombo fuso" non è la soluzione.
Basta con l'assedio di Gaza, basta con la violenza, la guerra, il massacro dei civili. Dopo la strage di Jabalya solo tre ore di tregua al giorno per il passaggio degli aiuti umanitari. Quanti morti dovremo contare ancora? Uniti a tante altre associazioni e organizzazioni facciamo appello all'Unione Europea e al nostro Governo affinchè concentrino tutti i loro sforzi per imporre il cessate il fuoco da entrambe le parti e il pieno rispetto del diritto internazionale, affinchè cessi questo spettacolo vergognoso e indegno per l'umanità. Non si può rimanere a guardare!
C’è un modo per evitare il massacro di civili. C’è un modo per salvare il popolo palestinese. C’è un modo per garantire la sicurezza di Israele e del suo popolo. C’è un modo per dare una possibilità alla pace in Medio Oriente. C’è un modo per non arrendersi alla legge del più forte e affermare il diritto internazionale:
CESSATE IL FUOCO IN TUTTA L’AREA
RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE ISRAELIANE
FINE DELL’ASSEDIO DI GAZA
PROTEZIONE UMANITARIA INTERNAZIONALE
Facciamo appello a chi ha responsabilità politiche e a chi sente il dovere civile perché sia rotto il silenzio e si agisca. Le Nazioni Unite e l’Unione Europea escano dall’immobilismo e si attivino per imporre il pieno rispetto del diritto internazionale. L’Italia democratica faccia la sua parte.
Le nostre organizzazioni si impegnano, insieme a chi lo vorrà, per raccogliere e dare voce alla coscienza civile del nostro paese. Firmate l'appello.
Tavola della Pace da appuntamento a tutti ad Assisi il 17 gennaio alle ore 10: per la pace in Medio Oriente in nome dei diritti umani e della legalità internazionale, fermiamoli!
mercoledì 7 gennaio 2009
Addio parco dei neonati? - S.Colombano
San Colombano
L’alienazione dell’area con gli alberi dei neonati torna a far discutere
Ancora bagarre sul parco dei bambini
Il comune inserisce l’area pubblica di via don Sturzo nell’elenco degli immobili di cui prevede l’alienazione, mette a bilancio l’intera cifra prevista come incasso e scatena le polemiche della minoranza. La vendita del parco, infatti, è ancora in sospeso a causa del ricorso al Tar promosso da Legambiente, e questo accanimento è sospetto ai consiglieri d’opposizione.Il parco dei bambini di via don Sturzo, dove furono piantati gli alberi per i neonati dell’anno 1995-96, doveva essere venduto già ormai da un paio d’anni, ma Legambiente presentò ricorso contro la scelta comunale. Nonostante alcuni tentativi d’accomodamento, non si è mai trovato un accordo e il tribunale amministrativo non si è ancora pronunciato.Ciononostante, l’amministrazione ha inserito l’area nell’elenco di quelle alienabili. «Ma si tratta di una semplice procedura di legge - ha spiegato il sindaco Gigi Panigada nel corso dell’ultimo consiglio comunale. - Per noi resta valida la delibera di vendita, e pertanto proseguiamo secondo quell’indirizzo, attendendo il giudizio di primo grado, che abbiamo anche sollecitato per quanto possibile». Una determinazione che non è piaciuta alla minoranza, sospettosa anche del fatto che l’inserimento in elenco non possa avere poi valore autonomo rispetto a quella vecchia delibera di vendita impugnata da Legambiente. «Vorremmo capire meglio se la delibera del consiglio comunale va in qualche modo a integrare o sostituire quella precedente - hanno ribadito a varie riprese Mauro Steffenini di Nuova San Colombano e Luisa Rota di Amministriamo Insieme -. L’amministrazione avrebbe potuto soprassedere, sia prendendo atto della volontà dei tanti residenti sia per la causa in atto».Invece non solo l’area, 4.500 metri di verde, è finita nell’elenco dei beni alienabili, ma il ricavato previsto di 560mila euro è finito a bilancio e servirà a finanziare le spese per investimento. «Non è la prima volta che mettiamo la cifra a bilancio e poi siamo chiamati a fare delle variazioni perché non si può incamerare - ha criticato Steffenini -. Si fanno dei bilanci creativi che non si basano su certezze ma su speranze». Andrea Bagatta
Fonte: Il Cittadino - Lodi