martedì 7 aprile 2009

Toscana batte Lombardia, Alberese batte Lodi


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Mentre nel nostro territorio la logistica fiorisce, e gli investimenti vengono orientati in enormità come il Business Park, la Toscana punta sull'agricoltura sostenibile, la decrescita economica, la valorizzazione dell'ambiente e del paesaggio. Mentre i nostri comuni valorizzano i capannoni e le speculazioni, gli ampliamenti di carreggiata, i centri commerciali, le biotecnologie e le colture ogm, i Toscani rilanciano la tutela delle varietà locali.

(AGI) - Firenze, 8 apr. - Nasce il Polo per l'agricoltura sostenibile, la biodiversita' e le conoscenze tradizionali, nodo strategico per i rapporti con i soggetti scientifici sui temi della ricerca alternativa in campo agrario, della selezione partecipativa, della conservazione di razze e varieta' locali, della teoria della decrescita economica. La proposta e della Regione Toscana, in collaborazione con Arsia e Azienda agricola regionale di Alberese, che ne sara' anche la sede. Il Polo costituira' inoltre il fulcro delle relazioni e dei progetti della cooperazione internazionale e l'Azienda di Alberese potra' in questo modo diventare esempio di esperienze avanzate trasferibili alle diverse realta' che vogliono sperimentare percorsi di riconversione verso una agricoltura sostenibile. L'istituzione del Polo conferma e rafforza la scelta della Regione di puntare ad un fut uro per agricoltura e cibo in Toscana legato ad un modello di agricoltura sostenibile basato sulla qualita' delle produzioni, sulla valorizzazione dell'ambiente e del paesaggio, sulla tutela della biodiversita', sulla diversita' dei saperi, sull'impresa agricola multifunzionale diffusa sul territorio e su un nuovo rapporto tra produttori e consumatori. La Toscana, del resto, e' stata la prima a varare una legge che sancisce il divieto di coltivazione di Ogm sul proprio territorio ed e' stata anche la prima regione italiana a legiferare sulla tutela delle risorse genetiche autoctone con la legge del 1997, poi sostituita dalla legge del 2004 a tutela del patrimonio di razze e varieta' locali di interesse agrario, zootecnico e forestale. Il successo di questo modello, che esprime una forte carica trasformatrice rispetto alle tendenze in atto nei sistemi agro-alimentari mondiali, dipende dalla capacita' di generare consenso e sostegno presso un insieme piu' ampio di consumatori, di cittadini e di organizzazioni, sia a livello locale che internazionale.

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