mercoledì 7 gennaio 2009

Addio parco dei neonati? - S.Colombano


San Colombano
L’alienazione dell’area con gli alberi dei neonati torna a far discutere
Ancora bagarre sul parco dei bambini

Il comune inserisce l’area pubblica di via don Sturzo nell’elenco degli immobili di cui prevede l’alienazione, mette a bilancio l’intera cifra prevista come incasso e scatena le polemiche della minoranza. La vendita del parco, infatti, è ancora in sospeso a causa del ricorso al Tar promosso da Legambiente, e questo accanimento è sospetto ai consiglieri d’opposizione.Il parco dei bambini di via don Sturzo, dove furono piantati gli alberi per i neonati dell’anno 1995-96, doveva essere venduto già ormai da un paio d’anni, ma Legambiente presentò ricorso contro la scelta comunale. Nonostante alcuni tentativi d’accomodamento, non si è mai trovato un accordo e il tribunale amministrativo non si è ancora pronunciato.Ciononostante, l’amministrazione ha inserito l’area nell’elenco di quelle alienabili. «Ma si tratta di una semplice procedura di legge - ha spiegato il sindaco Gigi Panigada nel corso dell’ultimo consiglio comunale. - Per noi resta valida la delibera di vendita, e pertanto proseguiamo secondo quell’indirizzo, attendendo il giudizio di primo grado, che abbiamo anche sollecitato per quanto possibile». Una determinazione che non è piaciuta alla minoranza, sospettosa anche del fatto che l’inserimento in elenco non possa avere poi valore autonomo rispetto a quella vecchia delibera di vendita impugnata da Legambiente. «Vorremmo capire meglio se la delibera del consiglio comunale va in qualche modo a integrare o sostituire quella precedente - hanno ribadito a varie riprese Mauro Steffenini di Nuova San Colombano e Luisa Rota di Amministriamo Insieme -. L’amministrazione avrebbe potuto soprassedere, sia prendendo atto della volontà dei tanti residenti sia per la causa in atto».Invece non solo l’area, 4.500 metri di verde, è finita nell’elenco dei beni alienabili, ma il ricavato previsto di 560mila euro è finito a bilancio e servirà a finanziare le spese per investimento. «Non è la prima volta che mettiamo la cifra a bilancio e poi siamo chiamati a fare delle variazioni perché non si può incamerare - ha criticato Steffenini -. Si fanno dei bilanci creativi che non si basano su certezze ma su speranze». Andrea Bagatta

Fonte: Il Cittadino - Lodi

Nessun commento:

Posta un commento