Fonte: il Cittadino di Lodi www.ilcittadino.it
Il municipio di Orio Litta ha ospitato una conferenza sul tema: essenziale un’efficace rete distributiva | |||
I sapori lodigiani verso il mondo | |||
Un piano per la valorizzazione dei prodotti territoriali | |||
Orio Litta Bisognava vederli il 19 maggio scorso a
San Siro, gli ospiti della tribuna d’onore andare in visibilio per la raspadüra
e il salame lodigiano. Prodotti che approdano ogni giorno sulle nostre tavole e
sono invece sconosciute a chi non sia passato per caso in questa terra di sapori
e ricchezze che è il Lodigiano. Alla loro valorizzazione è stata dedicata la
conferenza di ieri pomeriggio in sala consiliare a Orio Litta, relatori il
presidente della provincia di Lodi Pietro Foroni con gli assessori alla
viabilità Nancy Capezzera e alla cultura Mariano Peviani, il direttore del
«Cittadino» Ferruccio Pallavera e il rappresentante di Legambiente Sergio
Cannavò. Il sindaco Pierluigi Cappelletti ha fatto gli onori di casa, per poi
passare la parola a Pallavera: «Credo che non ci sia posto migliore di questa
sala per parlare delle tipicità del territorio - ha esordito il direttore -.
Siamo in uno dei municipi più caratteristici del Lodigiano, una cascina che ha
visto scorrere la storia agricola e produttiva della nostra terra». Densa di
meraviglie da svelare e talenti imprenditoriali in grado di farlo. «È la seconda
metà dell’Ottocento quando Paolo Polenghi scopre che il burro lodigiano è così
buono che gli inglesi se lo sognano - racconta Pallavera riportando un aneddoto
-. Bene, per trasportarlo da San Fiorano a Londra viene caricato su un treno,
dentro una tinozza piena di barre di ghiaccio. Polenghi annota le stazioni dove
viene ricaricato il ghiaccio lungo tutto il percorso e quando torna a San
Fiorano, in sei mesi appena, in ognuna acquista una catapecchia e la trasforma
in un locale per la sua fabbricazione». Intuizione, coraggio, inventiva, sono
queste le carte da giocare. «Capire il Dna del territorio è fondamentale per
compiere scelte mirate in una prospettiva a lungo raggio» ha convenuto Foroni
citando poi l’ottima accoglienza dei formaggi e salumi lodigiani alla partita
Unicef che si è giocata due settimane fa allo stadio Meazza. Perché non resti un
caso isolato occorre però darsi da fare: «Bisogna creare una rete tra produttori
e commercio - ha aggiunto - fare arrivare i prodotti lodigiani nelle mense
scolastiche e nei centri della grande distribuzione territoriale con dei corner
specifici. Dotarci infine di una struttura che si occupi degli ordini». Qualche
esempio virtuoso già esiste, come le scuole di Orio Litta dove il grana e la
raspadüra arrivano dal caseificio Zucchelli. Ma non basta. «Un cambio di
mentalità è in atto - ha detto Capezzera - la pianificazione del territorio di
cui mi occupo ha proprio lo scopo di accompagnarne lo sviluppo e raccontarne la
storia». La riscoperta della via Francigena, il bike sharing come anello di una
mobilità integrata sono trampolini di lancio. Però bisogna farli conoscere, e
non mancheranno le occasioni: «A settembre tornerà Ultreya e lanceremo i “Sapori
della via Francigena”» ha annunciato Mariano Peviani. Laura Gozzini
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