SENNA C’erano tutti i partiti a Senna per dibattere del nuovo progetto della discarica e pure i due parroci, tutti i partiti tranne uno; mancava la Lega nord, che
aveva tuonato più forte dallo stesso palco contro la discarica, un’assenza eccellente rimarcata con amarezza e forza. Dall’assemblea è emersa l’idea
del referendum popolare e la volontà bipartisan in difesa del bene comune, che non esclude un ricorso alla procura della Repubblica. La fitta nebbia non ha fermato un alto afflusso di cittadini in una fase che si annuncia decisiva. Lo ha sottolineato a chiare lettere lo stesso presidente della provincia di Lodi: «L’allarme è
elevato perché è cambiato il contesto, ma non rinunceremo a nulla, la politica dovrà fare la sua parte e convergere a fermare un progetto insidioso e preoccupante» ha detto Osvaldo Felissari, ripassando tutta la serie di fasi procedurali e lungaggini, prima di annunciare la novità che spariglia il tavolo. «Una nota di indirizzo della regione cambia le regole subito dopo che ci siamo adeguati con grande sforzo a tutte le richieste e questa mossa vuol dire che c’è in alto chi vuole la discarica». In apertura era stato il sindaco Luigi Zanoni a tuonare: «Attendiamo le prese di posizione politiche, ma ricordo che tutti i partiti si erano detti contro, che tutti i 61 comuni lodigiani avevano deliberato il nostro ordine del giorno contrario alla
discarica e che in democrazia la volontà popolare è sovrana. Non accettiamo il business affaristico, troveremo le modalità tecniche e politiche per fermare anche
questo nuovo progetto». Il sindaco di Somaglia Pier Giuseppe Medaglia ha illustrato i numeri del progetto: «Siamo un distretto di discariche e abbiamo snodi stradali importanti che non vanno soffocati da centinaia di camion, la legge regionale 12 dell’autosufficienza è un principio sacrosanto da noi rispettato, impiantare
su 18 ettari di terreno una vasca da un milione e mezzo di metri cubi di rifiuti è contro ogni logica». Chiaro e concreto l’intervento di Luigi Faccia: «La democrazia non può essere scavalcata da uno solo, indiremo una consultazione popolare ha annunciato il presidente del Comitato anti discarica, così migliaia di cittadini potranno dire la loro». Antonio Bagnaschi, assessore provinciale all’ambiente, ha ricordato i dati dell’autonomia lodigiana nei rifiuti aggiungendo: «Il recente voto unanime contrario del consiglio provinciale e il piano rifiuti pronto sono pietre
tombali al progetto della società Cre, un privato arrogante che non vuole sedersi al tavolo con noi perché sa che per noi il discorso è chiuso». Per il consigliere regionale Gian Franco Concordati (Partito democratico «la Cre pensa di avere dei santi in Paradiso, sa sempre le cose prima delle istituzioni, per la battaglia decisiva bisogna stare tutti uniti», mentre Luca Canova ha invitato a un esposto bipartisan da portare in procura sull’iter poco trasparente, sulla stessa linea Gianni Pera dell’ Italia dei valori. L’assessore comunale Franco Premoli ha ricordato che si vuole trasformare un giardino in pattumiera, per il consigliere
provinciale Stefano Buzzi (Forza Italia) la discarica non s’ha da fare in un Lodigiano agricolo assediato; mentre Paola Roverselli, consigliere provinciale di An, vuole un’ opposizioone totale al progetto, Roberto Nalbone si è chiesto se la cava in essere è regolare. Quindi sono intervenuti anche Renata Cabrini (Pd), Vito
Cafaro (Comunisti italiani), Enrico Bosani (Rifondazione) e altri. Piero Maestroni e Giovanni Roverselli in due diversi interventi hanno fatto la chiamata a correo del grande assente. «Sei mesi fa sembrava avessero fatto tutto loro, stasera la sedia della Lega nord è vergognosamente vuota».
Pierluigi Cappelletti
Fonte: Il Cittadino Lodi http://www.ilcittadino.it