martedì 25 novembre 2008

Odore di nafta e metano in città bassa: sono ricomparse le “misteriose” puzze


Articolo tratto da Il Cittadino del 26/11/2008

A Lodi e nei comuni limitrofi sono ricomparse ieri mattina le misteriose puzze, simili a metano e nafta, che solo poche settimane fa avevano messo in allarme vigili del fuoco e tecnici dell’Arpa.Le prime segnalazioni sono arrivate dalla città bassa, in particolare dalla zona del ponte, di piazza Barzaghi e del corso Adda, ma subito dopo il vento ha spinto gli odori in tutta la città, dalla Faustina alla stazione, e nei paesi limitrofi, per esempio a San Martino, Cornegliano e Salerano.I tecnici dell’Arpa (agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) sono subito usciti in strada per rilevare gli odori sospetti e vi sono rimasti fino a sera. Per prima cosa hanno effettuato una mappatura di tutte le segnalazioni ricevute, il primo passo per capire come si spostavano le puzze e individuarne quindi l’origine.In campo anche i vigili del fuoco, usciti già in mattinata con due mezzi e con tutti gli strumenti necessari per rilevare le sostanze nell’aria. Non è stato richiesto invece l’intervento del nucleo speciale Nbcr (nucleare, batteriologico, chimico e radioattivo).Le puzze sono comparse ieri mattina, quando sono arrivate le prime telefonate (una decina in tutto, concentrate fra le 12.30 e le 14), mentre nei giorni scorsi non c’era stata nessuna segnalazione. Solo una signora, lamentando odori strani ieri a Salerano, ha riferito di averli sentiti anche il giorno precedente, ma nulla di più.Lo stesso fenomeno si era già verificato a metà ottobre, ma i dirigenti dell’Arpa al momento escludono che si possa trattare di episodi collegati fra loro, anche se le indagini sono ovviamente in corso. «È difficile rilevare nell’aria le sostanze che provocano gli odori - spiega il direttore dell’Arpa Flaminio Di Girolamo - perché sono spinte dal vento e quindi si spostano continuamente. È importante comunque che vengano segnalate».D. C.

martedì 18 novembre 2008

Festa dell'Albero - siamo pronti?


Più clorofilla e meno effetto serra: l’obiettivo della quattordicesima edizione di Festa dell’Albero, la campagna di Legambiente dedicata alla messa a dimora di nuovi alberi. Abbiamo obiettivi ambiziosi: è per questo che chiediamo il tuo contributo, il 21 novembre scendi in piazza, adotta un albero, piantalo e prenditene cura.
Vuoi una città più bella? Vivibile? Verde?
Hai mai piantato un albero? Ogni angolo grigio e brutto della tua città è il posto giusto! Rimbocchiamoci le maniche e iniziamo a pennellare di verde la nostra città. Il 21 novembre è il giorno perfetto per iniziare. Unisciti alla Festa dell’Albero di Legambiente: una giornata dedicata alla messa a dimora di nuovi alberi e al rispetto della natura.
Grazie alla Festa dell’Albero l’anno scorso, Legambiente e ANVE (Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori) sono riusciti a dare dimora a ben un milione di alberi! E quest’anno siamo ancora più ambiziosi: vogliamo arrivare a quota 1.500.000 per accrescere il nostro contributo verde al protocollo di Kyoto per salvare il Pianeta dall’effetto serra e dal surriscaldamento globale.
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venerdì 14 novembre 2008

Risultati di Pendolaria

Fonte: Il Cittadino - Lodi

I pendolari che hanno scelto l’A1 sono arrivati alla meta con un’ora e 5 minuti di ritardo, imbottigliati fra traffico e smog
Da Lodi a Milano è meglio andare in treno
Ieri mattina la gara tra mezzi di trasporto ideata da Legambiente

Il treno stravince. Anche se sporco, anche se in ritardo, anche se pieno zeppo di gente. Perché sfrecciando sui binari si arriva a destinazione in Milano con un’ora di anticipo rispetto alla quattro ruote, proprio come è successo ieri ai pendolari lodigiani che hanno deciso di partecipare al “Trofeo Caronte”.Per la terza volta consecutiva, Legambiente ha organizzato la sfida spericolata fra treni e automobili, per vedere chi arriva prima alla sede di via Mercadante, nei pressi di corso Buenos Aires. Ma come sempre, non c’è storia: i vagoni corrono più veloci e sono persino più affidabili, mentre i viaggiatori che si mettono al volante hanno l’impressione di cavalcare una lumaca nel traffico impazzito.La squadra di pendolari si è data appuntamento ieri mattina alla stazione di Lodi, la partenza era fissata per le 8.20. Il treno è arrivato a destinazione alle 9.15, mentre la quattro ruote alle 10.19. Con un ritardo di un’ora e cinque minuti nel bagagliaio. E dopo due ore passate in un abitacolo cercando di non respirare troppo gas di scarico e pensando al modo per saltare almeno un pezzo di coda. Il risultato non si allontana dai numeri registrati sulle altre tratte: il treno è più veloce 15 volte su 17.Senza contare che i viaggiatori a bordo del convoglio hanno pagato un biglietto di 4,05 euro, mentre gli automobilisti hanno dovuto sborsare la bellezza di 14,80 euro fra pedaggio, benzina e sosta.Il treno può sventolare il suo trofeo, anche se la strada per raggiungere un trasporto di qualità è ancora lontana. L’esperimento ha messo in luce le “macchie nere” di un sistema che non funziona, perché nella provincia milanese ci sono ancora diversi centri dove le linee su ferro non passano. Per esempio Paullo, insieme a tutti quei paesi che si sono visti negare gli investimenti per un miglioramento dei servizi. Qui gli autobus se ne stanno incolonnati nel traffico, impiegando cinquanta minuti per fare 10 chilometri. «Il trasporto pubblico locale continua a rappresentare l’elemento di più vistoso ritardo infrastrutturale della Lombardia e i segnali di questi giorni non fanno sperare in alcuna inversione di tendenza - dichiara Damiano Di Simine, presidente regionale di Legambiente -. Eppure è di chiara evidenza che un servizio di mobilità affidabile, confortevole, pulito e sicuro costituisce l’elemento chiave su cui valutare le prestazioni di una metropoli: vorremmo tanto che la sfida di un trasporto pubblico alla pari con quello di altre grandi città europee diventasse il grande obiettivo su cui verificare le tappe di avvicinamento di Milano a Expo 2015». Greta Boni

giovedì 13 novembre 2008

Pendolaria 2008 - passaggio a Lodi


Pendolari sempre all'ultimo posto dell'agenda politica lombarda. E mentre Ferrovie e Regione ancora discutono sull'orario invernale che entrerà in vigore il 14 dicembre, per il quale ancora non si intravedono spiragli per un accordo, per Legambiente è tempo di Pendolaria, la campagna che difende il diritto alla mobilità dei cittadini pendolari. Dal 10 al 25 novembre infatti i volontari dell’associazione prenderanno di mira stazioni e treni in tutta la Lombardia per monitorare ritardi e denunciare disservizi: ci saranno incontri e dibattiti con i comitati pendolari e gli amministratori locali che culmineranno poi a Roma il 19 novembre nella assemblea nazionale dei pendolari. Sempre nell’ambito di Pendolaria, tornerà nelle stazioni lombarde anche il Trofeo Caronte, la gara che mette a confronto l'automobile e mezzi di trasporto pubblico per verificarne l’efficienza negli spostamenti urbani ed extra-urbani.

Da Lodi la comitiva parte questa mattina alle ore 8.15 dalla Stazione di Lodi; i pendolari del test di pendolaria da Lodi a Milano, Via Mercadante 4 sono:

Francesca Cella - bici + treno + bici
Sergio Cannavò - auto
Michele Merola - auto
Diego Tavazzi - treno + mezzi pubblici

In Lombardia ogni giorno si spostano 350.000 pendolari e di questi circa 300 mila hanno come destinazione Milano. Eppure nonostante la domanda sempre crescente, anche per gli effetti dell'aumento del costo della benzina, è sempre emergenza pendolari. Chi si sposta infatti con i mezzi pubblici locali trova ancora treni vecchi, sporchi e sempre più affollati. Gli investimenti delle Regioni per il servizio pendolare sono fermi e i trasferimenti sono sempre gli stessi dal 2000 (erano 1.215 milioni di euro nel 2000, sono 1.174 nel 2008). Eppure in questi anni investimenti pubblici per le infrastrutture ci sono stati. Il 70% delle risorse stanziate attraverso la Legge Obiettivo dal 2002 ad oggi è andato a strade e autostrade.

“Nonostante le promesse degli scorsi anni del Presidente Formigoni, secondo il quale l'Alta Velocità avrebbe dovuto migliorare il servizio sia del trasporto di lunga percorrenza e sia quello locale, i nodi sono venuti finalmente al pettine – dichiara Damiano Di Simine, presidente Legambiente Lombardia -. Il risultato è che i pendolari verranno nettamente penalizzati perchè non potranno più nemmeno arrivare in Stazione Centrale ma saranno destinati a stazioni periferiche non adatte ad accoglierli e con servizi esterni di mobilità insufficienti. L'atro paradosso è relativo ai lavori di potenziamento di alcune tratte ferroviarie: è stata quadruplicata la Milano Treviglio, raddoppiata la Bergamo Treviglio e raddoppiata la Lecco Milano ma non ci sono né i treni né le risorse per far viaggiare nuovi convogli su queste tratte”.

Secondo una elaborazione del Censis, la spesa annua del pendolare che si muove in auto è 4 volte superiore a quella di chi si muove con il servizio pubblico e il 70% di chi non utilizza attualmente il treno è disponibile a cambiare abitudini e ad utilizzarlo regolarmente in caso di miglioramento del servizio.